ATTENZIONE: QUESTO PROGETTO È IL FRUTTO DI UN PROCESSO COLLABORATIVO TRA CTRL+Z E DIFFERENTI SOGGETTI. PER LA SUA CORRETTA COMPRENSIONE VI INVITO A CONOSCERE GLI ALTRI AGENTI DIRETTAMENTE IMPLICATI: ASOCIAZIONE LESARCHIMINOTS [LAM] (MARSIGLIA). A SUA REALIZZAZIONE È STATA RESA POSSIBILE GRAZIE AL SOSTEGNO DI: PROVELIS (MARSIGLIA), LA BIENNALE ARCHITECTURE LYON (LYON) Y MAP MARSEILLE (MARSIGLIA).
Precedenti
Alla fine di settembre del 2016 abbiamo partecipato con l’associazione Lesarchiminots (Lam) alle giornate di porte aperte della Rue Consolat organizzate dall’Asso Poc a Marsiglia, avendo la fortuna di poter collaborare con LAM nella costruzione di una piccola attrezzatura nella Place Labadié assieme con i bambini dell’associazione.
A seguito di quel fortunato incontro, o meglio rincontro, siamo rimasti in contatto e alla fine dell’anno è sorta la possibilità di partecipare alla I Biennale d’Architecture di Lione e abbiamo deciso di intraprendere insieme questa nuova avventura.
La proposta / Spazio mentale
La collaborazione è stata possibile grazie al fatto che eravamo tutti d’accordo nel concepire sin dall’inizio la esibizione come punto di partenza e non di arrivo. Un’occasione per farsi e proporre domande, per interrogarsi, per sperimentare, per immaginare… non solo per esporre.
Tutto questo è stato trasformato nel tempo in un processo introspettivo, ma allo stesso tempo di confronto, per capire e scegliere il messaggio e gli argomenti che volevamo proporre.
Finalmente abbiamo scelto il tema del ruolo che i bambini potrebbero sviluppare nella costruzione della città, dei suoi spazi pubblici e delle sue dinamiche d’uso.
La nostra proposta “I bambini sono pericolosi” ha voluto sottolineare il potenziale dei bambini di influenzare positivamente le dinamiche urbane essendo ancora in grado di sognare città più verdi e abitabili… città che sarebbero in definitiva migliori per tutti!
La loro mancanza di pregiudizi e la loro curiosità, le loro domande scomode e le loro capacità di introdurre nuove narrative in discorsi a volte troppo rigidi potrebbero ridurre il divario tra coloro che gestiscono e pianificano la città e il cittadino comune.
Finalmente tutto questo ci ha portato a formulare una domanda: “Gli architetti, i pianificatori, i poteri politici e la società in generale saremmo disposti ad ascoltare i bambini per pianificare insieme città più felici o ABBIAMO PAURA DEI BAMBINI?”
È stato installato un cartello di 8 metri di lunghezza con il testo “i bambini sono pericolosi” nella piazza di fronte all’ingresso della Sucrerie, edificio che ha accolto la mostra, luogo molto affollato dal pubblico in generale e di passaggio obbligato per i visitatori dell’esposizione, per favorire lo scambio e alimentare il dibattito pubblico su questo tema.
In realtà abbiamo deciso di installare l’intera proposta all’esterno della Biennale per raggiungere un pubblico più ampio rispetto a quello direttamente interessato alle sue proposte e disposto ad acquistare il biglietto per l’accesso.
Realizzazione / Spazio fisico
Tutto questo si è concretizzato in una doppia agorà per sedersi e conversare. Uno degli spazi era coperto da una cupola geodetica di persiane montata su una base di palets verticali, per dotarla di più altezza e renderla visitabile, mentre l’altra, con i suoi cambiamenti di livello, invitava al gioco ed a fermarsi, potendosi sedere comodamente sia bambini che adulti grazie alle diverse altezze.
Fin dall’inizio la struttura è stata concepita affinché, una volta terminata l’evento, fosse ceduta gratuitamente e potesse essere installata in modo definitivo in un orto urbano.
I membri del PARCC Oasis de Clermont-Ferrand, ancora prima di poter vedere un’immagine, si sono dimostrati entusiasti della possibilità ed hanno accettato la sfida di partecipare alla produzione ed al montaggio della struttura nella biennale, al quale hanno contribuito anche volontari di ASF France e naturalmente i membri di LAM.
L’obiettivo della partecipazione degli amici del PARCC Oasis in questa prima fase era la loro formazione. Le persone formate hanno potuto dirigere correttamente lo smontaggio, il trasporto e il montaggio nella nuova posizione con incidenze minime o nulle, dimostrando l’efficacia di un disegno e di un programma di trasferimento di tecnologia progettato e specificamente concepito per l’empowerment delle comunità.
Tecnicamente siamo tornati a tessere diverse cupole geodetiche sulla stessa superficie sferica, per configurare una struttura rigida, nonostante la natura debole degli elementi che la compongono. Allo stesso tempo volevamo proseguire la nostra sperimentazione e configurare un insieme esteticamente attraente, che potesse dimostrare come la configurazione geometrica di pezzi semplici può creare insiemi con caratteristiche molto diverse da quelle degli elementi di base. Non abbiamo costanza di nessuna cupola costruita da altre persone con questo sistema, quindi questa sarebbe la seconda struttura “Z-detica™” del mondo!
Sviluppo della biennale
DDurante i giorni dell’inaugurazione i bambini di LAM furono i responsabili di presentare la nostra proposta al pubblico e di conversare con gli assistenti per spiegare la proposta e confrontarsi con loro.
I bambini si sono anche occupati della presentazione ufficiale della proposta, intorno a un tavolo e di fronte ai microfoni, nonostante la loro breve età, hanno condiviso con lucidità, chiarezza e precisione la loro visione sulla città e le loro ragioni per chiedere che la loro voce sia ascoltata quando si dibattano temi urbani, senza rinunciare alla loro gioia e spontaneità. Hanno svolto questo compito come cittadini e professionisti di fronte al pubblico.
Il 10 di giugno abbiamo avuto anche l’occasione di realizzare il nostro workshop “Geometrie Geodetiche” nella sua versione infantile. I bambini hanno svolto le operazioni di preparazione dei pezzi, di assemblaggio dei moduli, costruendo loro stessi la sfera sotto la supervisione dei tutori.
Il risultato del corso è stato esposto negli spazi interni della mostra a dimostrazione dell’ottimo lavoro e di ciò che si può ottenere dando spazio e confidando nei membri più giovani della società.
Ulteriori informazioni sui workshop per bambini di “Geometrie Geodetiche” qui.
Conclusioni
Le biennali sono un luogo dove sotto le stesse etichette si riuniscono proposte generate con schemi di lavoro molto diversi anche opposti. Iniziative apparentemente simili possono essere articolate con cicli economici, sociali e di emancipazione opposti ed in conseguenza potranno avere effetti molto diversi nelle comunità in cui si sviluppano.
Uno dei nostri obiettivi era quello di chiudere un ciclo in cui non si utilizzasse la comunità per costruire insieme un elemento per poi estrarlo ed esporlo una volta arricchito dal suo lavoro e dai i valori derivati dall’essersi generato nel suo interno. Privare una comunità dei risultati significa lasciarla impoverita rispetto alla situazione iniziale, avendo essa speso molte energie sociali, molto impegno, molte speranze nei processi coinvolti nella creazione dell’elemento proposto.
Volevamo invece la nostra partecipazione a questo evento fosse l’occasione per dare sostegno a una comunità e che il valore aggiunto della costruzione restasse in essa. A tal fine configuriamo un ciclo chiaro, in cui, a parte il nostro messaggio espositivo, grazie alla partecipazione alla biennale siamo stati in grado di recuperare le risorse e di aggregare le energie necessarie alla costruzione di un’attrezzatura che al termine è stata donata a un’iniziativa sociale.
Sotto questo schema il valore aggiunto dell’esperienza, le ore di lavoro dei volontari, l’architettura prodotta non resta in mano al promotore ma alla comunità, in un ciclo in cui essa si beneficia delle dinamiche istituzionali in contrasto con lo schema così diffuso in cui le istituzioni si valgono delle iniziative sociali che hanno sviluppato le comunità indipendentemente ed avvolte nonostante loro.
Siamo convinti che gli spazi fisici e mentali in cui si crea e nei quali rimane il valore aggiunto sono indicatori determinanti per la valutazione coerente delle esperienze sociali, partecipative, sostenibili, di cooperazione, ecc…
Questo valore non appartiene a Ctrl+Z che ha rinunciato, come in altre occasioni, alla proprietà della struttura, ma rimane ora nelle mani dell’associazione Parc Oasis, che legittima la donazione attraverso l’impegno e il lavoro svolto. Ci auguriamo che la nostra iniziativa possa essergli di supporto e di aiuto per rispondere alle situazioni reali presenti sul loro territorio e sulle quali stavano già lavorando prima della nostra collaborazione.
La struttura Z-desica™ è un disegno originale di Gianluca Stasi (Ctrl+Z). La sua costruzione è stata organizzata e gestita in un’iniziativa congiunta tra Lesarchiminots (Marsiglia) e Ctrl+Z (Siviglia) durante la I Biennale d’Architecture Lyon, e donata all’associazione PARCC Oasis al termine dell’esposizione.
Team di Lesarchiminots: Bouiller Valere, Bouiller Violette, Giancatarina Rosa, Lansiaux Youri, Medelin Daphné, Prisset Celeste, Prisset Paule, Sambuco Valeria, Sambuco Gabriel, Vittorio Leone, Marie-Christine Meyer, Camille Sambuco, Valeria Cappellini, Nikola Watté, Isabelle Hervouet, Lucien Sambuco, Jenny Millot, Nuno Vaz Silva, Nicoletta Perlo, Claire Freour, Elandre Dedrick, Gregory David, Imogen Price
Team del PARCC Oasis: Sofiane سفٻان Batnini, Rui Magro, Mouilid Mounir, Serge Bièvre.
Volontari: Mathilde Malan, Sophie y Candice de ASF France.
Aiuto e supporto per la realizzazione dell’iniziativa: MAP Marseille, EnvirobatBDM, Francesco Tonucci, D’Addario woodwinds, Tangram, Groupe A&A – Novelis, Provelis
Un ringraziamento speciale per l’IES Joaquín Romero Murube (Siviglia) che ci ha messo a disposizione gli spazi per realizzare i prototipi e le sperimentazioni necessarie per la realizzazione di questo progetto.